Le navi vichinghe erano simili alla piroga ricavata in un tronco d’albero e con le fiancate sopraelevate, altre alle imbarcazioni di pelle, quando le tavole di legno sostituirono le pelli e vennero fissate su di una struttura flessibile.
In quegli anni e prima di Cristoforo Colombo sappiamo oggi che le imbarcazioni normanne a vela si avventurarono nell'oceano atlantico fino a raggiungere le coste della Groenlandia.
Con le migliorie e l’invenzione del timone a perno e nuovi strumenti come la bussola e il cannocchiale si migliora molto la navigazione.
Il secolo XV vede le grandi scoperte geografiche. Famosi navigatori furono i Portoghesi, poi gli Spagnoli gli Olandesi e gli Inglesi.
Le navi a vela che a quel tempo erano usate erano le caravelle, di varie dimensioni: c’erano quelle più piccole usate anche da Colombo, poiché le costruzioni navali dell'epoca erano quelle da tempo utilizzate per i traffici all'interno del bacino del Mediterraneo. La tradizione di ingegneria navale era modellata su un ambiente climatico molto diverso da quelli dei grandi oceani, cioè un mare chiuso e relativamente piccolo, senza pericolo di alte maree, con acque erano piuttosto tranquille e senza grandi burrasche.
Invece quelle francesi e inglesi erano di dimensioni maggiori, e poi i galeoni usati dagli spagnoli che erano molto possenti: avevano dalle 1000 alle 1500 tonnellate di stazza e un equipaggio che contava centinaia di uomini; erano navi armate con cannoni ed adattissime ai lunghissimi viaggi attraverso gli oceani.